INCERTISSIMO FUTURO.


« L’immagine di Saša con la mano alzata a salutarmi è l’ultima che mi resta negli occhi, l’ultima di una serie di personaggi che uno, partendo da questo paese dall’incertissimo futuro, si lascia dietro con inquietudine e con un immenso umano imbarazzo. Personaggi veri, in carne e ossa, come il portiere ebreo di un palazzo di Alma Ata che recita in tedesco i versi della Lorelei senza saperne più il significato o la vecchia operaia d’una fabbrica di munizioni in Siberia che per trent’anni ha aspettato invano d’avere un appartamento; personaggi fittizi, ma ugualmente veri nei sogni d’un socialismo che non s’è realizzato, come l’ingegnere di bronzo, coi capelli al vento e lo sguardo determinato, nel monumento ai pionieri in riva al fiume, a Komsomol sull’Amur; personaggi manipolati, mistificati come lui, Lenin, certo una delle grandi figure del nostro tempo, ma messo, a pezzi, in mostra per decenni a gravitare in un sarcofago di vetro e ora ad aspettare il momento in cui morire davvero ed essere relegato tra i falliti della Storia. »

─ Tiziano Terzani, Buonanotte, signor Lenin (1992)

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