VIAGGI
Come tenere il sedile di fianco a te vuoto
Fingersi fanatici o persino pazzi. Trasportare oggetti poco rassicuranti: i trucchi per evitare vicini di viaggio ingombranti
Numero uno: sparpagliare le proprie cose ovunque, occupando più spazio possibile. Non serve solo a garantirsi un posto comodo e sicuro (per esempio in nave, quando si viaggia in passaggio ponte), ma anche per scoraggiare ogni avvicinamento. Fingere che il sedile di fianco al proprio sia occupato, appoggiandovi libri, borsa e giornali, non è certo una garanzia, ma ci si può sempre provare.
Numero due: apparire indaffarati. Faccia tuffata nel portatile, o bocca incollata al cellulare (senza urlare nelle orecchie degli altri vicini), facendo appello alla sensibilità del passeggero in cerca di sistemazione, che potrebbe optare per non disturbarvi. Numero tre: mai e poi mai guardare negli occhi il potenziale “invasore”, anche e soprattutto quando questi ti rivolge la parola per chiedere se il posto è libero.
FAI AGLI ALTRI QUELLO CHE NON VORRESTI FOSSE FATTO A TE – Sia ben chiaro: si tratta di un tentativo temporaneo di strategia di sopravvivenza. Se i seguenti metodi non funzionassero, tornate in voi e comportatevi in maniera impeccabile per il resto del viaggio. Partiamo dunque da chi non vorreste di fianco. Qualcuno che soffre il mal di viaggio: posizionate in bella mostra un sacchettino per il vomito sul vostro grembo. Un pazzo: potete sbizzarrirvi. Roteate gli occhi, tirate fuori la lingua. Seminara si spinge oltre: potete indossare una maglietta con scritte poco rassicuranti. E se avete bisogno di qualche suggerimento, riguardate Qualcuno volò sul nido del cuculo mentre preparate i bagagli. Un fanatico di musica insopportabile: indossate un paio di cuffiette extralarge e ascoltate a tutto volume qualche brano di gangsta-rap o di stucchevole iper-romantico. Una buona opzione potrebbe essere per esempio I Will Be Right Here Waiting For You, di Richard Marx, o Fuck tha Police della band N.W.A. Il fanatismo di ogni tipo, anche quello “buono”, è sempre un ottimo repellente: previeni e anticipa ogni conversazione d’insediamento con domande tipo: «Accetti che il Signore sia il tuo Salvatore?». E poi, l’odore: mentre è sconsigliato non lavarsi per giorni prima della partenza, trasportare come bagaglio a mano un bel durian maturo dai tropici, o un nostrano taleggio invecchiato, può venire decisamente utile. Insomma, appari sgradevole: mettiti le dita nel naso e ravana come se stessi cercando una pagliuzza d’oro nel letto di un fiume, frigna, starnutisci, strabuzza.
CONCENTRARSI E DIRIGERE LE ENERGIE - «Non ti sedere, non ti sedere, non ti sedere» visualizzando il temuto potenziale vicino che passa oltre, è un buon inizio. Se poi il mezzo di trasporto appare sovraffollato, e le chances di conservare libero il posto al proprio fianco sono ridotte ai minimi termini, tanto vale concentrarsi sul scegliere noi chi vorremmo avere come vicino. Studiate gli altri passeggeri in transito, e sfoderate il più luminoso dei sorrisi al vostro prediletto. Si può anche osare di più, e invitarlo o invitarla a sedersi accanto a voi, implicitamente o esplicitamente, accingendosi a fare spazio. Di tutte le strategie, quella positiva potrebbe davvero essere la vincente: basta crederci, e non dimenticarsi mai che gli incontri con le altre persone, anche e soprattutto quelle molto diverse da noi, sono una delle cose più meravigliose del viaggiare.
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